Quando finisce la notte

Quando qualcosa va a pezzi nella nostra vita, abbiamo anche l’occasione di guardare con occhi nuovi la realtà e di scendere più in profondità.
Il più delle volte, anche se non è facile accorgersene subito, ogni crisi è anche un’opportunità.
Durante una crisi si manifesta anche quale è la nostra relazione con Dio.
Due sono le modalità di preghiera che possono scaturire e che in qualche modo rivelano l’immagine di Dio che ci portiamo dentro:
una preghiera rivolta al Dio dell’amore, per ricevere la forza di attraversare questa situazione, la capacità di essere responsabili, di “starci”;
un’altra preghiera, invece, segnata dal sentimentalismo o dalla superstizione, che si appella a Dio perché ci risolvi il problema, ci dia salute e guarigione.
La crisi mette in crisi anche Dio.
E ci invita a chiederci: in quale Dio crediamo? A quale Dio ci rivolgiamo? Di quale Dio parliamo?
Ecco: la crisi manda in crisi Dio, perché possiamo ritrovarlo in modo totalmente nuovo.
Nell’esperienza della sofferenza e della notte Dio può rivelarsi in molti modi e trarre anche da lì qualcosa di buono per noi.
Dio non manda il male, né lo permette per fini educativi, né lo tollera.
La crisi di Dio può essere l’inizio di una nuova scoperta della Sua presenza, come di un Dio amico, innamorato della nostra vita, toccato nel profondo dal nostro dolore, solidale. Un Dio amico della nostra gioia.
Buona lettura a tutti!