I giorni sabato 21 e domenica 22 aprile il gruppo del work in progress ha svolto l’ultimo incontro andando in ritiro nella magnifica abbazia di San Cassiano.
L’ abbazia si trova sopra un colle, dispersa nella natura, da cui si può vedere un magnifico panorama della città.
Durante l’anno abbiamo affrontato temi riguardanti l’accettazione del proprio corpo e il rapporto con i genitori. Temi che personalmente mi hanno colpita perché li sto vivendo, noi tutti adolescenti li stiamo vivendo e pertanto fondamentali in questa piccola parte della nostra vita.
Ci sono stati momenti di sfogo, in cui ci siamo sfidati a dei giochi dividendoci in due squadre: la squadra “Avicii” e la squadra “In nome di Benedetta”.
Noi partecipanti ci siamo scontrati in duelli all’ultimo sangue, combattendo con il coltello fra i denti. Le sfide sono state emozionanti, piene di peripezie e colpi di scena. La gara è finita 2 a 2 e quindi si è deciso di fare un’unica grande finale in cui ci giocavamo tutto, chi vinceva si aggiudicava il torneo e il premio tanto bramato da tutti: le chipster.
La squadra vincente è stata quella “In nome di Benedetta” e così si sono guadagnati il tanto desiderato trofeo.
Ci sono stati anche momenti di profonda riflessione, come la veglia dopo cena, la consegna delle lettere scritte dai nostri genitori, la messa, le lodi e tante altre circostanze che mi porterò per sempre nel cuore e che mi hanno veramente colpita.
Questi due giorni sono stati caratterizzati da un susseguirsi di forti emozioni che ci hanno toccato nel profondo della nostra anima.
Il momento più toccante è stato, secondo il mio parere, quando ci siamo messi tutti insieme in cerchio a riflettere su quello che è stato l’anno trascorso insieme. In quell’instante ho capito quanto il working progress sia stato di aiuto a noi adolescenti e quanto abbia influenzato la nostra vita in meglio. E come mi ripeto sempre, ringrazio la me del passato per essersi buttata in questa avventura. Sono felice di aver trovato un gruppo così vero dove puoi essere te stesso senza aver paura di essere giudicato e spero con tutto il mio cuore di continuare questo mio percorso insieme a tutti quanti.
Giorgia